
Gli impianti pterigoidei rappresentano una soluzione avanzata per chi ha perso una quantità significativa di osso nella mascella superiore e necessita di una riabilitazione dentale fissa. Ancorandosi in una zona solida della mascella, questi impianti offrono stabilità anche in condizioni di grave atrofia ossea, spesso evitando la necessità di ricorrere a innesti ossei più complessi e invasivi.
La loro applicazione è indicata soprattutto per chi ha difficoltà ad utilizzare impianti tradizionali, poiché gli impianti pterigoidei sfruttano una tecnica unica che permette di posizionarli in una parte specifica della mascella, garantendo sia una masticazione efficace sia un miglioramento estetico. Nei prossimi paragrafi esploreremo come funzionano, dove vengono inseriti, i vantaggi e i rischi che comportano, per offrire una visione completa di questa opzione implantare, ideale in casi di atrofia avanzata.
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Cosa sono gli impianti pterigoidei

Gli impianti pterigoidei sono dispositivi dentali specifici progettati per fornire una soluzione stabile e funzionale a chi presenta una perdita ossea importante nella mascella superiore. A differenza degli impianti dentali convenzionali, che richiedono una buona quantità di osso per essere fissati, gli impianti pterigoidei sfruttano l’ancoraggio in una zona della mascella chiamata processo pterigoideo, che offre una base solida e robusta anche in casi di atrofia avanzata. Questa caratteristica li rende ideali per i pazienti che hanno perso l’osso necessario per il supporto tradizionale, evitando, in molti casi, la necessità di complessi innesti ossei.
Grazie alla loro progettazione unica, gli impianti pterigoidei non solo ripristinano la funzione masticatoria ma contribuiscono anche a migliorare l’estetica del sorriso, restituendo stabilità a lungo termine.
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Impianti pterigoidei tecnica: Dove vengono inseriti?

Gli impianti pterigoidei sono posizionati in una zona specifica della mascella superiore, nota come processo pterigoideo, situata nella parte posteriore dell’arcata mascellare. Questo punto di ancoraggio, robusto e particolarmente denso, offre una base stabile per l’impianto, anche quando l’osso mascellare si presenta ridotto o compromesso.
La procedura per inserire questi impianti richiede grande precisione: l’odontoiatra utilizza tecniche avanzate di imaging per valutare esattamente la posizione e l’angolazione, garantendo un risultato sicuro e duraturo. Questo posizionamento strategico permette di evitare innesti ossei complessi, ottimizzando i tempi e i passaggi dell’intervento.
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Vantaggi e rischi degli impianti pterigoidei
Gli impianti pterigoidei rappresentano una soluzione innovativa per chi presenta una ridotta quantità di osso mascellare, offrendo numerosi vantaggi senza la necessità di innesti ossei complessi. Tuttavia, come ogni intervento odontoiatrico, è fondamentale valutare con attenzione anche i potenziali rischi, affinché il paziente sia pienamente informato.
Vantaggi di un impianto pterigoideo
- Evitano l’innesto osseo: Ideali per chi ha un’arcata mascellare ridotta, eliminando la necessità di ricostruzioni o rigenerazioni ossee.
- Posizionamento strategico: Inseriti in una zona densa dell’osso mascellare, garantiscono stabilità e durata nel tempo.
- Recupero più rapido: La tecnica permette tempi di guarigione più brevi rispetto ad altre procedure invasive.
- Soluzione per pazienti complessi: Adatti a casi che, altrimenti, sarebbero difficili da trattare con impianti convenzionali.
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Rischi di un impianto pterigoideo
- Procedura complessa: Richiede grande esperienza e precisione, data la posizione vicina a nervi e strutture sensibili.
- Disagio iniziale: Possibile lieve dolore o gonfiore post-intervento, seppur temporaneo e gestibile.
- Rischio di fallimento: Sebbene raro, esiste la possibilità di una mancata osteointegrazione in alcuni pazienti.
- Non adatti a tutti i casi: Controindicati per pazienti con determinate patologie o condizioni anatomiche.
Questa valutazione equilibrata di vantaggi e rischi aiuta i pazienti a prendere decisioni informate, considerando sia le opportunità che le possibili limitazioni degli impianti pterigoidei.
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Chi sono i pazienti adatti a questa tipologia di impianto?
Gli impianti pterigoidei rappresentano una valida opzione per pazienti che, a causa di una grave riduzione dell’osso mascellare, non possono ricevere impianti tradizionali. Questo tipo di impianto è indicato soprattutto per chi ha subito una significativa perdita ossea nella mascella superiore, magari dovuta a lunghe edentulie o a condizioni come l’osteoporosi.
Essendo posizionati in una zona densa e resistente dell’osso pterigoideo, risultano particolarmente efficaci nei casi dove altri trattamenti sarebbero difficili o richiederebbero procedure complesse come gli innesti ossei.
Inoltre, questi impianti sono adatti a chi desidera una riabilitazione dentale stabile e duratura, evitando interventi ripetuti. Sono una soluzione vantaggiosa per i pazienti che cercano un recupero funzionale rapido, senza compromettere la stabilità della protesi. Tuttavia, come per ogni intervento, è essenziale un’attenta valutazione medica per stabilire l’idoneità di ogni paziente e assicurarsi che non vi siano controindicazioni legate a condizioni di salute generali o specifiche.
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C’è differenza tra impianti pterigoidei e zigomatici?

Gli impianti pterigoidei e zigomatici sono entrambi soluzioni pensate per pazienti con significativa perdita ossea nella mascella superiore, ma le differenze tra i due riguardano principalmente il sito di ancoraggio e le indicazioni specifiche.
Gli impianti zigomatici si ancorano direttamente all’osso zigomatico, una struttura che si trova nella parte alta della mascella e che offre un ancoraggio molto robusto anche in casi di grave riassorbimento osseo. Gli impianti pterigoidei, invece, sono posizionati nella regione pterigoidea, una zona situata nella parte posteriore della mascella, che consente di sfruttare una porzione di osso diversa, ma ugualmente densa e resistente.
Mentre gli impianti zigomatici sono spesso utilizzati in casi di edentulia completa e possono richiedere una procedura chirurgica più complessa, gli impianti pterigoidei risultano spesso più indicati per supportare protesi parziali o nei casi in cui è necessaria una stabilità immediata nella parte posteriore della mascella. Entrambi i tipi di impianto mirano a ridurre la necessità di innesti ossei, ma il loro utilizzo specifico varia in base alla conformazione ossea e alle esigenze protesiche di ogni paziente.
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Il costo di un impianto pterigoideo

Il costo di un impianto pterigoideo può variare significativamente a seconda di diversi fattori, come la complessità dell’intervento, l’esperienza del chirurgo e la localizzazione geografica della clinica. In generale, il prezzo di un impianto pterigoideo è spesso più elevato rispetto a un impianto dentale tradizionale, a causa della specializzazione richiesta e delle tecniche avanzate impiegate. La fascia di prezzo può andare da 1.500 fino a oltre 3.000 euro per singolo impianto, inclusi i materiali e le eventuali sedute di follow-up.
Altri costi possono derivare da esami pre-operatori, come TAC o radiografie, indispensabili per pianificare l’intervento con precisione. Alcune cliniche offrono anche pacchetti completi che comprendono controlli e protesi, facilitando la gestione economica del trattamento.